Dal secondo dopoguerra la Sicilia è stata pienamente coinvolta nel percorso di unificazione e consolidamento sociale e linguistico dell'Italia repubblicana. Il dialetto, fortemente diffuso in tutti gli strati sociali, ha cominciato a essere limitato alla comunicazione informale mentre, progressivamente, si è strutturata sempre più nettamente la varietà dell'italiano regionale. L'istituzione dell'autonomia regionale (la Sicilia diventa regione a statuto speciale nel 1946), dal punto di vista linguistico, produce due effetti apparentemente contrari: da un lato il processo di italianizzazione si accelera soprattutto negli ambiti di comunicazione ufficiale, dall'altro si assiste a una rivalutazione e valorizzazione del dialetto come elemento di identità.
Dagli anni '60 del Novecento, grazie alla mobilità delle persone e all'avvento dei grandi mezzi di comunicazione di massa, in Sicilia come nel resto d'Italia, il sistema geolinguistico, in cui si potevano riconoscere varietà linguistiche in relazione ad aree geografiche, si è sempre più trasformato in un sistema sociolinguistico, in cui risultano più evidenti e determinanti le variabili sociali (strato sociale, genere, età, ecc.).