La canzone italiana dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta

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Immagine di copertina

In questo percorso si presenta un’introduzione alla canzone italiana e poi si introducono con video e testi due cantanti: Nilla Pizzi per gli anni Cinquanta e Fabrizio de André per gli anni Sessanta.

Autore: Cristina Capuzzo
Livello linguistico: B
Indici linguistici: pronomi personali tonici e atoni oggetto diretto e indiretto; le particelle ‘ci’ e ‘ne’.

Livello linguistico (Quadro comune europeo di riferimento):

B

 

Area tematica:

La canzone italiana

 

Obiettivi contenutistici:

Presentazione della canzone italiana dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta

 

Indici linguistici:

I pronomi personali tonici e atoni oggetto diretto e indiretto; le particelle ‘ci’ e ‘ne’.

 

Video:

Intervista a Nilla Pizzi tratta da Mezzogiorno in famiglia del 22/04/2001

 

Testi:

Luigi Viva (2000), Non per un dio ma nemmeno per gioco. Vita di Fabrizio de André, Feltrinelli ed., Milano, pp. 63, 115

 

Siti citati:

http://www.interware.it/tsr/ssiss/materiali/canzone.htm

http://www.italianculture.net/musica.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Nilla_Pizzi

http://it.wikipedia.org/wiki/Festival_della_Canzone_Italiana_di_Sanremo

http://it.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_De_André

 

Tempo necessario:

1,5h. circa

 

Link utili:

Festival di Sanremo

http://www.sanremo.rai.it/dl/portali/site/page/Page-0b658ca1-b53b-4767-892c-cfb2654331c0.html

http://www.italica.rai.it/monografie/canzone_italiana/index.php

 

Notizie sui cantanti italiani

http://www.musicalstore.it/default.asp

 

Nilla Pizzi

http://www.nillapizzi.it/

 

Fabrizio de André

http://www.fondazionedeandre.it/default.php

 

Storia della canzone italiana

http://www.galleriadellacanzone.it/index.htm

http://www.lacanzoneitaliana.it/

 

Notizie sulle novità della musica italiana

http://www.italianissima.net/

 

Presentazione:

Attraverso video e interviste a cantanti che hanno fatto la storia della canzone italiana dal dopoguerra agli anni Sessanta puoi vedere come questo aspetto della cultura italiana sia di grande valore per comprendere sia la lingua che la società del nostro paese.

Storia della canzone italiana

Leggi il testo e poi rispondi alle domande.

 

Ritratto di Giuseppe Verdi. Autore Giacomo Brogi.Il compositore Giacomo Puccini.

 

La musica e la canzone sono due aspetti culturali molto legati all’Italia. L’Italia è stata la patria di grandi autori di musica classica come Tomaso Albinoni, Pietro Mascagni, Antonio Vivaldi ma è stata soprattutto la patria dell’opera lirica con autori come Gaetano Donizzetti, Giacomo Puccini, Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi. Parallelamente a questo filone di musica cosiddetta ‘alta’ si sviluppa anche un filone di musica più popolare che prenderà il nome di ‘musica leggera’ e che si diffonde verso la fine dell’ottocento con il genere conosciuto come ‘canzone’.

 

La canzone è il genere di musica leggera più diffuso in Italia oggi. La canzone ha origine dal melodramma e dalla canzone napoletana che avevano queste caratteristiche:

 

Questi elementi andranno a costituire la base della canzone melodica, “all’italiana”. Questa tradizione non ha mai perduto il suo fascino, se cantanti come Nilla Pizzi o Al Bano sono tutt’ora molto popolari anche all’estero.

Questo genere è nato in Italia intorno agli anni Ciquanta con l’avvento del festival di Sanremo e con cantanti come appunto Nilla Pizzi, Claudio Villa e Domenico Modugno.

 

Tra gli anni Sessanta e Settanta il genere musicale del rock‘n’roll proveniente dagli Stati Uniti d’America ha influenzato e modificato la canzone italiana delle origini. Cominciano la loro carriera dei giovani cantanti che vengono definiti ‘gli urlatori’ in quanto cantano a squarciagola dei motivi molto ritmati: Mina, Adriano Celentano, Rita Pavone, Gianni Morandi. Ma L’originalità della canzone italiana è costituita dalla canzone d’autore. I cantautori che emergono intorno agli anni Sessanta sono: Gino Paoli, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo, Fabrizio De Andrè, Roberto Vecchioni.

Durante gli anni Settanta la musica di Lucio Battisti rappresenta una delle forme più originali del genere melodico italiano, utilizzando un linguaggio semplice ma anche drammatico. Altri nomi importanti della musica italiana di tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta sono Claudio Baglioni, Antonello Venditti, poeti-cantastorie come Francesco De Gregori e Francesco Guccini.

 

Negli anni Ottanta si sviluppa molto un filone rock della musica italiana con Vasco Rossi, Ligabue, Zucchero. La musica leggera italiana è rappresentata anche da cantanti e musicisti che si ispirano al genere jazz, come Paolo Conte e Gian Maria Testa, o al genere blues, come Pino Daniele e Vinicio Capossela, o a modelli folk, come Angelo Branduardi.

Durante gli anni Novanta la canzone d’autore vede come protagonisti Lorenzo Cherubini, noto come Jovanotti, Luca Carboni, Niccolò Fabi, Carmen Consoli, Samuele Bersani, Daniele Silvestri. Molto noti, soprattutto all’estero, sono cantanti che ancora oggi sono espressione della musica italiana melodica come Eros Ramazzotti, Laura Pausini e Gigi d’Alessio.

 

Adattato da

http://www.interware.it/tsr/ssiss/materiali/canzone.htm

http://www.italianculture.net/musica.html

Storia della canzone italiana - esercizio di comprensione

La ‘musica leggera’ a quale altro genere si oppone?

  • Alla musica classica.
  • Alla musica popolare.
  • Alla canzone.

Quando nasce la canzone melodica in Italia?

  • Alla fine dell’Ottocento.
  • Negli anni Cinquanta.
  • Con il rock americano degli anni Sessanta.

Il rock‘n’roll americano degli anni Sessanta quali cantanti italiani influenza?

  • I cantautori come Fabrizio de André.
  • Gli urlatori come Mina.
  • I melodici come Claudio Villa.

A quale genere musicale si ispira Vasco Rossi?

  • Alla musica jazz.
  • Alla musica melodica italiana.
  • Alla musica rock.

Chi è Lorenzo Cherubini?

  • È Jovanotti.
  • È un cantautore come Jovanotti.
  • È un fan di Jovanotti.

Gli anni '50: Nilla Pizzi e il Festival di Sanremo

Nilla Pizzi al Festival di Sanremo 1955. Per gentile concessione di Rai Teche.Leggi una parte della biografia di Nilla Pizzi e poi guarda il video con un’altra parte della sua biografia.

 

Nasce a Sant’Agata Bolognese nel 1919. Nel 1940 sposa un manovale del suo paese d’origine che però dopo pochi giorni dal matrimonio viene chiamato dall’esercito e non farà più ritorno dalla moglie.

 

Nel 1942 Nilla partecipa ad un concorso canoro e lo vince. Comincia così a cantare alla radio e si esibisce nei teatri e nelle sale da ballo accompagnata da un’orchestra. Nel 1951 vince il primo festival di Sanremo con la canzone Grazie dei fiori e l’anno successivo vince ancora con Vola colomba.

 

Nilla ha partecipato a film musicali, a altre edizioni del festival di Sanremo e a molte altre manifestazioni canore. La continuano a chiamare come ospite di trasmissioni televisive e a cantare le sue canzoni che sono conosciute sia in Italia che all’estero.

 

Adattato da http://it.wikipedia.org/wiki/Nilla_Pizzi

Gli anni '50: Nilla Pizzi e il Festival di Sanremo - esercizi 1

Ora guarda il video e scegli se le frasi sono vere o false.

 

[video:file=video/esercizi/perc_canzone/Nilla_Pizzi_Edit.flv]

Titolo: Intervista a Nilla Pizzi

Programma: Due per tutti

Emittente: Rai Due

Data: 30/05/2003

Per gentile concessione di Rai Teche.

 

Il marito di Nilla si chiamava Pizzi di cognome.

Il vero nome di Nilla è Dionilla.

La madre di Nilla ha vissuto fino a cento anni.

La nonna di Nilla ha vissuto fino a centocinque anni.

Nilla vorrebbe vivere fino a centocinquant’anni.

Da bambina Nilla andava al mare a Rimini.

Rimini è sempre stata una spiaggia frequentata da molte persone.

Ora Nilla non va mai in vacanza.

Nilla ha incontrato il Presidente del Consiglio a Roma.

Era la prima volta che Nilla andava a Roma.

I pronomi personali oggetto diretto

Pronomi personali oggetto diretto:

 

toniciatoni
memi
teti
luilo
leila
noici
voivi
loroli/le

 

In italiano i pronomi personali servono a sostituire un nome, un sintagma (una parte di frase) o una frase e sono di due tipi tonici (su cui cade l’accento) o atoni (su cui non cade l’accento). I pronomi personali atoni precedono normalmente il verbo se è coniugato in un modo finito.

 

I pronomi tonici seguono il verbo e hanno di solito una funzione distintiva, cioè servono per indicare chiaramente una persona in contrasto con un’altra, oppure vengono usati dopo una preposizione.

 

La mamma ha chiamato te, non me!

Vieni con me alla festa?

 

Quando nella frase il pronome non ha un valore distintivo e non è preceduto da una preposizione allora, normalmente si usano i pronomi atoni.

 

Prendiamo un regalo per lei? (pronome tonico)

Sì, lo andiamo a comprare insieme? (pronome atono)

 

Luigi chiama Maria al telefono tutti i giorni

Luigi chiama lei e non sua madre al telefono tutti i giorni (pronome tonico)

Luigi la chiama al telefono tutti i giorni (pronome atono)

 

Se il verbo si trova in un tempo composto il pronome personale oggetto diretto atono si deve accordare in genere e numero con il participio passato del verbo.

 

Hai invitato la tua amica alla festa di sabato?

Sì, l’(la) ho invitata.

 

Hai invitato il tuo amico alla festa di sabato?

Sì, l’(lo) ho invitato.

 

Hai invitato le tue amiche alla festa di sabato?

Sì, le ho invitate.

Hai invitato i tuoi amici alla festa di sabato?

Sì, li ho invitati tutti.

 

 

Vedi anche: Pronomi personali

Gli anni '50: Nilla Pizzi e il Festival di Sanremo - esercizi 2

Leggi alcune frasi della biografia di Nilla Pizzi, e alcune strofe di una sua famosa canzone, poi prova a inserire i pronomi giusti e ad accordare il passato prossimo.

 

Nasce a Sant’Agata Bolognese nel 1919. Nel 1940 sposa un manovale del suo paese d’origine che però dopo pochi giorni dal matrimonio viene chiamato dall’esercito e non farà più ritorno dalla moglie. Nel 1942 Nilla partecipa ad un concorso canoro e parola vince. Comincia così a cantare alla radio e si esibisce nei teatri e nelle sale da ballo accompagnata da un’orchestra. Nel 1951 vince il primo festival di Sanremo con la canzone Grazie dei fior e l’anno successivo vince ancora con Vola Colomba. Nilla ha partecipato a film musicali, a altre edizioni del festival di Sanremo e a molte altre manifestazioni canore. parola continuano a chiamare come ospite di trasmissioni televisive e a cantare le sue canzoni che sono conosciute sia in Italia che all’estero.

Grazie dei fiori (Nilla Pizzi, 1951)

 

Tanti fiori in questo giorno lieto ho ricevuto.

Rose, rose, ma le più belle parola hai mandatparola tu.

Grazie dei fior, fra tutti gli altri parola ho riconosciutparola,

mi han fatto male, eppure parola ho graditparola...

Son rose rosse e parlano d'amor.

Il festival di Sanremo

La storia del festival di Sanremo: leggi il testo e inserisci i pronomi diretti che trovi qui sotto

 

Usa questi pronomi diretti: le, le, lo, lo, li, li

Il primo Festival della canzone italiana fu presentato a Sanremo nel 1951 ed è stato fino ad oggi la più importante manifestazione musicale in Italia. Si tratta di un concorso canoro aperto a tutti i cantanti italiani che propongono delle canzoni inedite e poi una giuria parola giudica e decreta qual è la migliore. Le prime edizioni del festival, dal 1951 al 1954, vennero trasmesse per radio e le prime due parola vinse Nilla Pizzi. Successivamente la manifestazione divenne principalmente un evento televisivo. Nella prima edizione soltanto tre cantanti interpretarono le canzoni in gara mentre nelle successive edizioni il numero dei cantanti andò aumentando.

 

Il suo successo anche internazionale, il festival parola deve al filone tradizionale delle canzoni melodiche, ispirate alle arie del melodramma, il cui stile, pur conoscendo una serie di evoluzioni, ha mantenuto i suoi tratti distintivi fino ai giorni nostri.

 

Diversi generi musicali hanno comunque trovato posto nella manifestazione sanremese nel corso degli anni, essendo questa una vetrina utile alle case discografiche per promuovere i propri artisti, a volte non ancora famosi, di fronte ad una fetta considerevole di pubblico. Il pubblico parola può ascoltare e parola può giudicare attraverso il meccanismo del televoto decretando così spesso il futuro successo di un cantante. Negli anni la manifestazione ha incluso anche quelle fasce giovanili che non si specchiano necessariamente nel genere melodico. Il festival di Sanremo ha infatti attraversato la stagione beat degli anni Sessanta, ed anche alcuni cantautori degli anni Settanta parola hanno incluso tra le tappe più importanti della loro carriera artistica. Il festival continua ad essere anche oggi uno spazio per le nuove correnti musicali.

 

Adattato da http://it.wikipedia.org/wiki/Festival_della_Canzone_Italiana_di_Sanremo

Claudio Villa al Festival di Sanremo 1956. Per gentile concessione di Rai Teche.

La particella atona 'ci'

La forma atona ‘ci’ può essere un pronome atono diretto o indiretto di I persona plurale (con significato: ‘noi’ o ‘a noi’), ma può avere anche:

 

1. funzione di avverbio di luogo con il significato di: ‘in questo/quel posto’.

 

Osserva la domanda che la presentatrice pone a Nilla Pizzi:

Nilla: Sapevo che dovevo andare al Quirinale, insomma...

Presentatrice: Era la prima volta che ci andavi?

Nilla: La prima volta, sì.

 

Il ‘ci’ si riferisce ‘al Quirinale’ (al Palazzo del Presidente della Repubblica)

 

2. ‘Ci’ può anche sostituire un sintagma preposizionale con significato: “a/con lui/lei” “a/con questo/quello”.

 

Pensa a quello che hai fatto!

Ci penso sempre.

 

Esci con lui?

Sì, ci esco spesso.

 

Prova a sostituire, quando è possibile, una parte di frase con la particella ‘ci’

 

Esempio: Domani andiamo a Venezia = Domani ci andiamo

  • Credi a quello che ti ha detto? = parola
  • Vado in Brasile il prossimo anno = parola
  • Marco è venuto al cinema ieri sera? = parola
  • Ho sognato di annegare = parola

Gli anni '60: Fabrizio de André tra ballate e politica

Leggi la biografia di Fabrizio de André e completa il testo con le parole qui sotto.

 

Fabrizio De Andrè durante la trasmissione "Rendez vous" (1963). Per gentile concessione di Rai Teche.compagna, famiglia, figlia, figlio, fratello, genitori, giovane, moglie

Nasce a Genova nel 1940, da parola della ricca borghesia. Frequenta le scuole private della città ma fin da parola Fabrizio mostra il suo carattere ribelle e anticonformista. Durante la guerra la sua parola è costretta a trasferirsi a Revignano d’Asti e nel 1945 torna poi a Genova. Si appassiona presto alla musica e nel 1961 viene pubblicato il suo primo disco. Si iscrive a Giurisprudenza come il parola Mauro, all’Università di Genova ma non conclude gli studi.

 

Tra il 1961 e il 1968 comincia a pubblicare raccolte di canzoni che hanno lo stile delle ballate popolari ma che trattano temi sociali e spesso anche temi scottanti che hanno come protagonisti un’umanità respinta, dalle prostitute alle minoranze etniche, passando per diseredati, disertori ed un’infinità di altre figure di emarginati. Si sposa nel 1962 con Enrica Mignon, detta “Puny”, che aspetta un parola da lui, Cristiano. Ma a metà degli anni Settanta si separano e Fabrizio nel 1972 conosce Dori Grezzi che diventerà la sua parola e dalla quale avrà una parola Lucrezia Vittoria nel 1977.

 

Insieme a Dori Grezzi, Fabrizio acquista un podere in Sardegna e nel 1979 viene rapito insieme alla parola e viene liberato solo dopo quattro mesi di prigionia. Nonostante questo evento continua poi a comporre e pubblicare canzoni e album fino al 1998 anno in cui gli viene diagnosticato un cancro ai polmoni. Morirà l’anno dopo a Milano.

 

Adattato da http://it.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_De_André

 

Discografia:

 

Album

Volume I (1967)
Tutti morimmo a stento (1968)
Volume III (1968)
La buona novella (1970)
Non al denaro, non all'amore né al cielo (1971)
Storia di un impiegato (1973)
Canzoni (1974)
Volume VIII (1975)
Rimini (1978)
Fabrizio De André (1981)
Creuza de mä (1984)
Le nuvole (1990)
Anime salve (1996)

I pronomi oggetto indiretto

Leggi questo brano in cui De André parla di una delle sue canzoni più famose e indica a cosa si riferiscono i pronomi sottolineati.

 

Fabrizio De Andrè durante la trasmissione "Rendez vous" (1963). Per gentile concessione di Rai Teche.Tratto da Luigi Viva, Non per un dio ma nemmeno per gioco. Vita di Fabrizio de André, Feltrinelli ed., Milano 2000.

p. 115

La canzone di Marinella nasce da un fatto di cronaca che avevo letto su un giornale, credo ‘La Provincia’ di Asti, quando ero quindicenne. Ne rimasi molto colpito, tant’è che qualche anno più tardi volli raccontare la storia di questa ragazza di sedici anni che per motivi familiari era stata costretta a fare la prostituta e venne poi scaraventata nel Tanaro dopo essere stata derubata. Nella mia canzone ho cercato di reiventarle la vita e addolcirle la morte”.

 

  • ne rimasi molto colpito = da che cosa? parola
  • reinvertarle = a chi?  parola
  • addolcirle = a chi? parola

Pronomi oggetto indiretto

 

toniciatoni
a memi
a teti
a luigli
a leile
a noici
a voivi
a lorogli

 

Nella tabella trovi l’elenco dei pronomi oggetto indiretto tonici e atoni, questi si usano quando rispondono alla domanda ‘a chi?’, ‘a che cosa?’. Mentre i pronomi tonici che hai visto nelle pagine precedenti rispondevano alla domanda: ‘chi?’, ‘che cosa?’, senza preposizione ‘a’ davanti.

 

A chi Giovanni ha dato il suo libro?

Giovanni ha dato a Maria/a lei il suo libro

Giovanni le ha dato il suo libro

 

A chi piace molto il mare?

A Marco/a lui piace molto il mare

Gli piace il mare

 

A chi telefona Marco?

Marco telefona ai suoi genitori/a loro

Marco telefona a loro

Marco gli telefona

 

Vedi anche: Pronomi personali

La canzone di Marinella

Indica in questo brano di che tipo di pronomi si tratta.

 

(Tratto da Luigi Viva, Non per un dio ma nemmeno per gioco. Vita di Fabrizio de André, Feltrinelli ed., Milano 2000)

 

p. 63

 

“Io non so cosa ci sia dietro a certe manifestazioni di affetto, probabilmente c’è il tentativo di immedesimazione e forse addirittura il desiderio di trovare dei punti fermi; da un punto di vista strettamente comportamentale, non lo [pronome diretto tonico/pronome diretto atono/pronome indiretto tonico/pronome indiretto atono] so; che non vengano a chiedere a me [pronome diretto tonico/pronome diretto atono/pronome indiretto tonico/pronome indiretto atono] delle certezze, io Marinella l’[pronome diretto tonico/pronome diretto atono/pronome indiretto tonico/pronome indiretto atono] ho scritta, ma non l’[pronome diretto tonico/pronome diretto atono/pronome indiretto tonico/pronome indiretto atono] ho vissuta, sono un raccontatore di storie, non sono né un filosofo, né un politico. Di solito le certezze si chiedono ai filosofi e ai politici, forse più ai filosofi, però non le [pronome diretto tonico/pronome diretto atono/pronome indiretto tonico/pronome indiretto atono] si chiede sicuramente a un artista.

 

Invece mi pare che i ragazzi cerchino in noi certezze e questo è pericoloso, perché noi siamo pieni di dubbi. Questi ragazzi invece vogliono delle certezze, ti [pronome diretto tonico/pronome diretto atono/pronome indiretto tonico/pronome indiretto atono] invitano a tenere conferenze nelle università. Sinceramente mi domando: ma che gli [pronome diretto tonico/pronome diretto atono/pronome indiretto tonico/pronome indiretto atono] vado a dire? Vado a dire che sono insicuro quanto loro, forse più di loro, che ho anch’io bisogno di certezze”.

La particella atona 'ne'

La particella atona ‘ne’ ha funzione di:

 

1. pronome diretto con funzione partitiva, indica cioè una quantità di qualcosa.

 

Quante mele comprano?

Ne comprano mezzo chilo

 

Quanti spaghetti comprano?

Ne comprano 3 pacchi

 

Nel caso in cui il verbo sia al passato prossimo e la particella ‘ne’ si trovi davanti al verbo, allora il participio passato si accorda in genere e numero con il nome a cui la particella si riferisce.

 

Quanti libri avete comprato?

Ne abbiamo comprati due.

 

Hanno comprato dieci bottiglie d’acqua?

No, non ne hanno comprate dieci.

 

2. Sintagma preposizionale con significato: “da questo/quel luogo”.

 

Sei andato al cinema?

Sì, esco adesso dal cinema = sì, ne esco adesso.

 

3. Sintagma preposizionale con significato: “di/da questo/quello”.

 

Alla conferenza hanno parlato di inquinamento?

Sì, ne hanno parlato (= di questo)

 

Sei stupito dalla sua ignoranza?

No, non ne sono stupito (= da questo).

 

Prova a sostituire, quando è possibile, una parte di frase con la particella ‘ne’ (fai attenzione all’accordo con il participio passato)

 

Esempio: Domani devi comprare un litro di latte. = Domani ne devi comprare un litro.

 

  • Senti la mancanza della tua famiglia? = parola
  • Voglio parlare con voi del mio problema. = parola
  • Ho portato due bottiglie di vino = parola
  • Marco e Giovanni hanno mangiato due piatti di spaghetti = parola