"Clizia"

    Letteratura e teatro

    È una commedia in prosa in cinque atti che ha come modello la Casina di Plauto[1]. La protagonista, Clizia, è una ragazza giovane e bella, amata dal vecchio Nicomaco e dal figlio di lui, Cleandro. Alla fine, Nicomaco verrà ferocemente punito dalla moglie per i suoi ardori e Clizia riuscirà a sposare il giovane Cleandro. La commedia venne commissionata da Jacopo di Filippo Falconetti, un ricco popolano amico di Machiavelli che intendeva festeggiare la fine del suo esilio da Firenze, durato cinque anni. La Clizia fu rappresentata il 13 gennaio 1525 nella villa di Falconetti, con le scene e le prospettive di Bastiano da Sangallo[2]. Le canzoni della Clizia erano interpretate da Barbara Raffacani Salutati, della Barbara Fiorentina, una nota cantante di cui Machiavelli si era innamorato. La commedia quindi ha uno sfondo autobiografico: non a caso il vecchio protagonista innamorato della giovane e bella Clizia si chiama Nicomaco, un nome che richiama quello dell’autore.




    [1] Tito Maccio Plauto (255/251 a.C.-184 a.C), commediografo romano. Casina è il nome della trovatella di cui sono innamorati il vecchio Lisidamo e suo figlio. Il vecchio finirà vittima di beffe e raggiri e Casina riuscirà a sposare il giovane che ama.

    [2] Bastiano da Sangallo (1481-1551), architetto, scenografo e pittore, ebbe come maestri Perugino e Michelangelo.

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