La campagna toscana nell'Ottocento

Giovanni Fattori, "Due buoi nell'uliveto", olio su tela, 1882-1887, Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno

Giovanni Fattori, "Due buoi nell'uliveto", olio su tela, 1882-1887, Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno

Dal Cinquecento all’Ottocento ad oggi, il fascino della campagna toscana è rimasto vivo. All’inizio del Novecento, Federigo Tozzi (1883-1920), senese, scrive un romanzo dal titolo Il podere (1918). Il romanzo racconta del ritorno di Remigio Selmi a Casuccia, nei pressi di Siena, per occuparsi dell’eredità terriera lasciatagli dal padre. Questa immersione nella realtà contadina e piccolo borghese della campagna senese si concluderà tragicamente: Remigio verrà ucciso da uno dei suoi contadini.

 

Il paesaggio toscano ha un ruolo di primo piano in questo romanzo. La vicenda si svolge, infatti, sullo sfondo di una natura a tratti violenta e torbida, a volte rasserenata, come nella pagina che ti proponiamo: la campagna è immobile e lontana. Sullo sfondo si stagliano diverse macchie di colore intenso o sfumato. La prospettiva è profonda e include le valli e le colline all’orizzonte.