Scheda: la derivazione tramite suffissi
Le parole derivate si sono formate da altre parole preesistenti (parole base) attraverso 2 principali procedimenti: l’uso di prefissi e suffissi.
I prefissi non possono cambiare la categoria grammaticale della base mentre i suffissi possono produrre le seguenti modificazioni:
-nomi (es. guerra) > nomi (guerr-iero), aggettivi (guerr-esco), verbi (guerr-eggiare);
-aggettivi (es. rosso) > nomi (ross-ore), aggettivi (ross-astro), verbi (ross-eggiare);
-verbi (es. cantare)> nomi (canta-nte), aggettivi (canta-bile), verbi (cant-icchiare).
L’attività svolta presenta nomi derivati da altri nomi attraverso l’uso di suffissi.
Il significato delle parole derivate è di solito deducibile dal significato della base. Si possono distinguere 4 significati ricorrenti:
Alcuni suffissi sono polisemici, cioè producono derivati diversi sul piano del significato; il suffisso -aio può produrre nomi d’agente come anche luoghi e collettivi (tabacc-aio, bagagli-aio)
Adattato da Lo Duca, Solarino (2006), Lingua italiana. Una grammatica ragionevole, Unipress, Padova.
Vedi anche: Nomi derivati