Ancora non sono del tutto sparite, nella denominazione di questa regione, alcune oscillazioni che restano il segno di una similarità e di una sovrapposizione tra zone geograficamente e storicamente molto unite: Abruzzi-Molise (come si trova nella Costituzione del 1948), oppure Abruzzi, con un plurale che ben rappresenta anche le varietà linguistiche presenti in questo territorio. Non si può trattare l'italiano regionale abruzzese (e molisano) prescindendo dalle diverse aree dialettali di questo territorio che, nel processo di formazione delle varietà regionali, ne hanno determinato il carattere misto. La regione è stata profondamente interessata, negli anni Cinquanta-Sessanta da migrazioni sia interne, dalle zone montane verso la costa, sia verso Roma e le regioni italiane settentrionali, ma anche molto consistenti verso il Canada e l'Australia. Negli stessi anni si è formato il tipo linguistico regionale con tratti fonetici comuni alle varietà dell'italiano meridionale e una certa resistenza ad assimilare elementi lessicali italiani in sostituzione a quelli dialettali corrispondenti.
A un'analisi più dettagliata, si distinguono due zone: quella aquilana o sabina, con prevalenza di tratti di tipo centrale; quella abruzzese, nella parte orientale, con un italiano regionale unitario di tipo alto meridionale nelle strutture di base, ma in cui si distinguono due varietà , quella presente nelle zone montuose della fascia appenninica e quella parlata lungo la zona costiera.
La posizione dell'Abruzzo (e del Molise), di passaggio tra nord e sud, ha favorito influenze toscane e anche settentrionali (in particolare lombarde), nonostante il lungo dominio esercitato dal Regno di Napoli su queste regioni. Negli ultimi decenni si sono moltiplicati i collegamenti soprattutto verso il Lazio e Roma che è diventata meta migratoria, anche come semplice pendolarismo, per molti abruzzesi. In questo processo di attrazione esercitato dalla capitale si sono ulteriormente evidenziati i tratti sabino-laziali (quelli in particolare della provincia di Rieti) dell'italiano parlato nell'area occidentale dell'Abruzzo.