La creazione di un personaggio come Mattia Pascal si connette strettamente a un’opera saggistica pirandelliana di grande notorietà , L’umorismo. Pubblicato nel 1908, la seconda edizione del 1920 fu esplicitamente dedicata dall’autore «Alla buon’anima di Mattia Pascal bibliotecario». La “scomposizione” alla quale viene sottoposto il protagonista del romanzo corrisponde al primo degli elementi costitutivi della comicità , quello appunto di dissezionare, di scomporre i caratteri apparenti e esteriori della realtà , per evidenziarne le contraddizioni. Su questo processo si applica la riflessione dell’autore che evidenzia quanto la realtà effettiva delle cose possa essere contraria alla realtà apparente. L’umorismo si denota come “sentimento del contrario” che, contemporaneamente, suscita il riso ma anche il pianto: una volta svelato ciò che nasconde la maschera, l’umorista prova comprensione e partecipazione per le debolezze che vengono messe a nudo.