L'indefinito e la felicità

    In questo passo dello Zibaldone spiega perché ciò che è indefinito, senza limiti e confini, può dare felicità e diletto:

     

    Non solo la facoltà conoscitiva, o quella di amare, ma neanche l'immaginativa è capace dell'infinito, o di concepire infinitamente, ma solo dell'indefinito, e di concepire indefinitamente. La qual cosa ci diletta perché l'anima non vedendo i confini, riceve l'impressione di una specie d'infinità, e confonde l'indefinito coll'infinito. (4 gennaio 1821)

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