San Bernardo (Paradiso, canti XXXI-XXXIII)

    Letteratura e teatro
    San Bernardo

    Nell’Empireo (canto XXXI) Dante si volge verso Beatrice, ma non la trova più; al suo posto c’è un vecchio dallo sguardo sereno e benigno: è San Bernardo (1090-1153), il santo sene, abate francese fondatore della celebre abbazia di Chiaravalle. Autore di numerose opere teologiche, era divenuto il più importante esponente del pensiero mistico del XII secolo, contribuendo più di ogni altro all’affermazione del culto di Maria. Dante lo sceglie come guida nel Paradiso perché, per innalzarsi alla visione di Dio, agli uomini non basta la scienza teologica (rappresentata da Beatrice), ma occorre l’ardore contemplativo e il soccorso della grazie che possono giungere attraverso l’intercessione della Madonna.

     

    Bernardo invita Dante a osservare la parte più alta della Candida Rosa dei beati, dove si trova Maria: una sorta di anfiteatro con sedili a forma di rosa, dove siedono le anime del Paradiso, fatte di luce bianca, pura e luminosa, tanto che è difficile riconoscerne i tratti. Sono disposte in due gruppi: quelle che hanno creduto in Cristo Venturo, e quelle che hanno creduto in Cristo Venuto. Bernardo inizia poi (canto XXXII) a descriverne la disposizione e l’ordine: ai piedi della Vergine c’è la bellissima Eva, madre del genere umano, sotto di lei Rachele, simbolo della vita contemplativa, che ha al suo fianco Beatrice, e quindi Sara, Rebecca, Giuditta, Ruth, che dette origine alla stirpe di Davide… Infine, Bernardo introduce la santa orazione che prende avvio nel canto successivo (XXXIII).

     

    Il canto XXXIII, con cui termina la Commedia, è articolato in due parti: nella prima San Bernardo rivolge una preghiera alla Vergine Maria perché, grazie alla sua intercessione, Dante possa contemplare Dio, ultima salute e perfetta beatitudine; nella seconda compare la visione dell’Altissimo, che la mente umana non può comprendere e nessuna lingua può descrivere: il poeta potrà quindi offrirne solo un’immagine tenue e sbiadita, come chi si sveglia da un sogno meraviglioso.

     

    La preghiera di San Bernardo ha tono alto e solenne. Inizia con una lode a Maria, descritta con espressioni che esprimono concetti di significato opposto per sottolineare come l’incarnazione sia un mistero incomprensibile agli uomini: «Vergine Madre, figlia del tuo Figlio/ umile ed alta…» (vedi il video). Segue poi la supplica vera e propria che la Vergine mostra di accogliere, volgendo lo sguardo verso Dio. Bernardo allora, con un sorriso invita Dante a guardare suso, ma il poeta già stava contemplando la luce etterna, «l’amor che move il sole e l’altre stelle».

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