"Se t'hanno assomigliato"

    Letteratura e teatro

    La poesia è dedicata a Volpe, la donna che incarna l'eros, la passione amorosa. Volpe ha in sé il bene e il male, è capace di unire e dividere, da lei possono venire perdizione e salvezza: sulle gracili spalle di questa creatura selvaggia ci sono anche le ali dell'angelo, che solo il poeta è capace di vedere. Così Montale la descrive in Se t'hanno assomigliato, una poesia dei Madrigali privati di La Bufera e altro:

     

    Se t’hanno assomigliato

    alla volpe sarà per la falcata

    prodigiosa, pel volo del tuo passo

    che unisce e che divide, che sconvolge

    e rinfranca il selciato (il tuo terrazzo,

    le strade presso il Cottolengo, il prato,

    l’albero che ha il mio nome ne vibravano

    felici, umidi e vinti) – o forse solo

    per l’onda luminosa che diffondi

    dalle mandorle tenere degli occhi,

    per l’astuzia dei tuoi pronti stupori,

    per lo strazio

    di piume lacerate che può dare

    la tua mano d’infante in una stretta;

    se t’hanno assomigliato

    a un carnivoro biondo, al genio perfido

    delle fratte (e perché non all’immondo

    pesce che dà la scossa, alla torpedine?)

    è forse perché i ciechi non ti videro

    sulle scapole gracili le ali,

    perché i ciechi non videro il presagio

    della tua fronte incandescente, il solco

    che vi ho graffiato a sangue, croce cresima

    incantesimo jattura voto vale

    perdizione e salvezza; se non seppero

    crederti più che donnola o che donna,

    con chi dividerò la mia scoperta,

    dove seppellirò l’oro che porto,

    dove la brace che in me stride se,

    lasciandomi, ti volgi dalle scale?

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