Sergio Leone (Roma 1929-89) regista cinematografico. Figlio di Roberto Roberti (regista del cinema muto), inizia a lavorare per il grande schermo nel dopoguerra, soprattutto con Carmine Gallone e Mario Bonnard e per alcuni kolossal americani prodotti a Cinecittà (tra cui "Ben Hur" di William Wyler, 1959). Dopo il debutto alla regia con l'avventura mitologica "Il colosso di Rodi" (1961), ottiene un successo clamoroso con "Per un pugno di dollari" (1964): è la pellicola con cui si afferma il genere del western all'italiana (detto anche spaghetti-western) e che insieme a "Qualche dollaro in più" (1965) e "Il buono, il brutto e il cattivo" (1966) forma la cosiddetta "trilogia del dollaro", con cui rilancia la carriera di Clint Eastwood, fino allora relegato in ruoli secondari, e inaugura il fortunato sodalizio con Ennio Morricone, autore delle memorabili colonne sonore dei suoi film.
Il suo stile magniloquente e la sua tecnica (passione per i dettagli, tempi dilatati, alternanza tra primissimi piani e campi lunghi, la combinazione tra musica e montaggio) sono stati riconosciuti come fonte d'ispirazione da alcuni dei maggiori cineasti mondiali come Sam Peckinpah, Stanley Kubrick e Steven Spielberg.
Tra le principali innovazioni introdotte dalla sua rivisitazione del western rispetto agli standard classici del genere rientrano l'abbandono di alcuni cliché (il mito della frontiera, la guerra con gli indiani ecc.), l'accentuazione della violenza e della suspense, i tempi dilatati e solenni e il taglio dissacratore. In seguito, Leone racconta la fine dell'epopea western in "C'era una volta il West" (1968, con Charles Bronson, Henry Fonda e Claudia Cardinale) e, dopo aver rifiutato di dirigere "Il padrino" (poi affidato a Francis Ford Coppola), si adatta al clima della contestazione sessantottina con "Giù la testa" (1971). Firma la sua ultima regia con "C'era una volta in America" (1984, con Robert De Niro e James Woods), film che celebra, attraverso la saga di due gangster, l'immaginario del cinema classico americano.