Sicilia: tratti linguistici

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    Tratti fonetici:
     

    • Sistema vocalico tonico a cinque elementi, che rende problematica la distinzione tra vocali aperte e chiuse (come in pèsca/pésca).
    • Pronuncia forte di b e g ad inizio di parola e in posizione intervocalica (bbello, sabbato, ggola, cuggino).
    • Pronuncia con suono cacuminale nei gruppi consonantici tr, ntr, ttr e dr, ddr, str (tratto in regresso).
    • Pronuncia del nesso ns in nz (penzo per penso)
    • Pronuncia del nesso ng in nc (incinocchiare per inginocchiare)
    • Scambi di pronuncia tra i nessi mb e mp e nd e nt (sovrapposizione quindi tra rompo e rombo, quando e quanto)
    • Pronuncia palatale della s prima di consonante (Å¡cuola, caÅ¡co)

     

    Tratti morfosintattici:

     

    • Scambio di genere tra maschile e femminile: la carciofa, l’Etna imbiancata, la cana (‘il cane’), la cucchiaia.
    • Uso di ci per gli, le, loro: ce lo dico sempre
    • Introduzione della preposizione a per introdurre un complemento oggetto animato (accusativo preposizionale): ho visto a Lucia
    • Uso pressoché esclusivo del passato remoto anche al posto del passato prossimo: lo incontrai giovedì.
    • Uso transitivo di verbi intransitivi (varietà medio-bassa): esci la macchina dal garage, scendi la pasta ‘togli la pasta dal fuoco’.
    • Costrutti con l'infinito passivo in dipendenza da verbi volitivi o desiderativi (tratto comune a diverse zone del sud): Fabio vuol essere comprato il trenino (anche in frasi ellittiche del tipo vuole comprato).
    • Costrutti come senza + participio (libro senza letto 'libro non ancora letto') e di + infinito con valore limitativo (di venire, viene 'quanto a venire, verrà').
    • Costrutti perifrastici ricalcati sulla semantica siciliana, come, per esempio, essere privo di 'essere impossibilitato a, non potere' (sono privo di uscire perché ho gli operai in casa).

     

    Lessico:

     

    Calchi semantici del tipo: avvicinare 'andare a visitare', acchiapparsi 'litigare', tovaglia 'asciugamano', mollica 'pangrattato'.

    Ambito alimentare: cassata, cannolo, olivette, pignolata ‘tipico dolce con pinoli’, linguata ‘sogliola’, neonata/o ‘bianchetto’, melone ‘anguria’ lacerto ‘girello’, caponata ‘contorno a base di melanzane’, espressione calare la pasta calcato sul siciliano calari a pasta per ‘metter giù/buttare la pasta’.

     

    Sicilianismi diffusi anche in altre aree italiane: netturbino ‘spazzino’ da netturbe ‘spazzatura’, traffico ‘procedimento complicato per ottenere qualcosa’, villa ‘giardino pubblico’

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