"Temporale"

    Letteratura e teatro

    La poesia, che descrive un temporale, è un esempio significativo delle innovazioni stilistiche di Pascoli. Fa parte della raccolta Myricae ed è compresa nel gruppo di componimenti che porta il titolo In campagna. Durante un viaggio a Siena, il poeta annota alcune parole in rima: rimbomba, orizzonte, mare, monte, appare, casolare, colomba. Temporale nasce da questi appunti:

     

    Un bubbolio lontano…

     

    Rosseggia l'orizzonte

    come affocato, a mare;

    nero di pece, a monte,

    stracci di nubi chiare

    tra il nero un casolare

    un'ala di gabbiano

     

     

    Pascoli annulla i legami logici e sintattici eliminando quasi del tutto i verbi: in questa poesia c'è un solo verbo rispetto a quattro aggettivi e undici sostantivi; così facendo esalta il potere evocativo delle parole e gli effetti sonori (bubbolio) e cromatici (rosseggia, affocato, nero di pece, nero) che esse veicolano. Ne risulta un quadro dipinto con potenti pennellate di colore, immerso in un'atmosfera carica di attesa e di tensione. Il casolare, che i segno grafico dei due punti (:) identifica con un'ala di gabbiano, lascia immaginare un tocco di bianco, una pausa serena nella tempesta: ritorna ancora il tema del nido (X Agosto, Romagna, La cavalla storna) come unico luogo dove trovare sicurezza e pace.

     

    Pascoli utilizza un tipo particolare di ballata, la ballata minima, che ha il ritornello formato da un solo verso di sette sillabe (Un bubbolìo lontano). La ballata classica era un componimento poetico dal ritmo molto musicale perché destinato ad accompagnare la danza; era in genere composta da versi endecasillabi, organizzati in un ritornello (ABBA), seguito da una o più strofe, dette stanze, cantate da un solista (CDCD - DEEA) e da un altro ritornello, detto ripresa, cantato dal coro dopo ogni stanza (ABBA).

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