Verga secondo Capuana

     

    Luigi Capuana, grande amico di Verga e promotore del verismo, scrive per Vita dei campi una recensione piena di apprezzamento e di entusiasmo. In particolare, a proposito del modo con cui Verga ha rappresentato i protagonisti delle novelle e del linguaggio da lui usato, afferma:

     

    L'artista li ha presi nella piena concretezza, nella loro più minuta determinazione, facendosi piccino con loro, sentendo e pensando a modo loro, usando il loro linguaggio semplice, schietto, e nello stesso tempo immaginoso ed efficace, fondendo apposta per essi, con felice arditezza, il bronzo della lingua letteraria entro la forma sempre fresca del loro dialetto, affrontando bravamente anche un imbroglio di sintassi, se questo riusciva a dare una più sincera espressione ai loro concetti, o all'intonazione della scena, o al colorito del paesaggio. Ed è così che ha potuto ottenere davvero che l'opera sua non serbi nelle sue forme viventi alcuna impronta della mente da cui germogliò, alcuna ombra dell'occhio che la intravvide [...]

     

    [L. Capuana, Recensione a G. Verga, Vita dei campi, in L. Capuana, Verga e D'Annunzio, a cura di M. Pompilio, Bologna, Cappelli, 1972]

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