"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi", le ultime poesie

    Letteratura e teatro

    Ogni poesia della raccolta porta una data; la prima (11 marzo 1950) e l'ultima (11aprile 1950), entrambe in inglese, definiscono il tempo in cui era durata la relazione fra Pavese e Constance Dowling, l'attrice americana a cui sono dedicate. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi è il primo verso della poesia (la quarta) che dà il titolo alla raccolta.

     

    In una delle ultime lettere a Constance Dowling, scritta il 17 aprile 1950, Pavese parla di queste sue ultime poesie. La lettera, in inglese, è stata tradotta da Italo Calvino.

     

    Carissima, non sono più in animo di scrivere poesie. Le poesie sono venute a te e se ne vanno con te. Questa l’ho scritta qualche pomeriggio fa, durante le lunghe ore all’Hotel in cui aspettavo, esitando, di chiamarti. Perdonane la tristezza, ma ero anche triste. Vedi, ho cominciato con una poesia in inglese e finisco con un'altra. C’è in esse tutta l’ampiezza di quel che ho sperimentato in questo mese: l’orrore e la meraviglia.

     

    In Verrà la morte e avrà i tuoi occhi è presente il pensiero del suicidio (il vizio assurdo), accompagnato da toni cupi e parole senza speranza. In altri componimenti, invece, l'amore, anche se porta incertezza e tormento, è raccontato con immagini vive, colorate (Passerò per piazza di Spagna), a volte divertenti (I gatti lo sapranno), nuove e diverse, piene di meraviglia . In questo consiste l'importanza e l'originalità della raccolta.

    Materiali collegati
    Autori: 

    Chiavi di VIVIT: