"Galealto re di Norvegia"

    Letteratura e teatro

    Tasso inizia a scrivere la tragedia Galealto re di Norvegia nel 1573 e la lascia interrotta alla IV scena del II atto; nel 1586 quando esce dall’Ospedale di Sant’Anna, la riprende e la termina con un nuovo titolo: Re Torrismondo. La storia, molto complessa, è ambientata in un aspro paesaggio nordico e ha come tema il conflitto tra amicizia e amore, da una parte, e dall’altra, quello dell’incesto involontario dei due protagonisti.[1].Torrismondo infatti ama Alvida nonostante sia la promessa sposa del suo caro amico Germondo, re di Svezia. Torrismondo e Alvida, però, sono fratelli e quando scoprono la tragica verità si uccidono.

    Re Torrismondo segue gli schemi della tragedia classica – in particolare dell’Edipo Re di Sofoclema sente anche l’influenza delle tragedie di Seneca, dove predomina il gusto per i temi torbidi e cupi e per le passioni violente. Nell’opera di Tasso, però, il vero dramma è dato dal conflitto fra opposti sentimenti che lacerano i personaggi, descritti come pedine nelle mani di un destino inappellabile e crudele.



    [1] Tasso aveva interesse e curiosità per le leggende nordiche. Fra le sue letture figura l’Historia de gentibus septentrionalibus di Olao Magno, umanista ed ecclesiastico svedese vissuto a Venezia e a Roma, dove morì nel 1557. Nella sua opera, Olao Magno descrive le usanze e le credenze della sua gente, le tecniche agricole e belliche, l’ambiente naturale. Gli ultimi sei libri sono dedicati agli animali, domestici e selvatici, compresi i mostri che si credeva vivessero nel fondo marino. L’Historia, tradotta e pubblicata in moltissime lingue, divenne il testo di riferimento per chi voleva conoscere le caratteristiche dei popoli scandinavi.

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