Torquato Tasso (1544-1595) è noto in Italia e in Europa soprattutto per aver composto la Gerusalemme Liberata, un poema ambientato durante la prima Crociata, l’unica che si conclude con la vittoria dei Cristiani. Le vicende di quest’opera che fin dalla sua prima apparizione suscita vivaci dispute e controversie culturali, rispecchiano in modo esemplare le inquietudini e la complessità dell’autore e quelle dell’epoca in cui vive, caratterizzata da contraddizioni drammatiche: il sistema cortigiano celebra ancora i suoi fasti, ma entro una cornice politica di subalternità rispetto al più ampio quadro delle potenze europee (e la corte di Ferrara in particolare, dove la Liberata venne concepita e scritta,alla fine del secolo vide la scomparsa della dinastia Estense, e la devoluzione della città allo Stato Pontificio); l’eredità del classicismo umanistico è pervasiva, ma allo stesso tempo sempre più regolata e controllata dalle nuove istanze della Controriforma cattolica). Tasso infatti è un poeta cortigiano che ricerca la protezione dei potenti e non sa concepire la sua opera se non sotto le luci seducenti della scena di corte; ma Tasso è anche un uomo moderno che vive intensamente il sentimento religioso, nuovo e intriso di ansietà e di aspirazioni ad un rinnovamento spirituale, che agita il suo tempo. La storia della Liberata riflette il suo generoso e disperato tentativo di conciliare l’aspirazione alla bellezza e all’armonia proprie della classicità con le contraddizioni e i turbamenti di un’epoca di trasformazioni e di rottura col passato.
Tasso scrive rime per tutto l’arco della sua vita e compone poemi di vario argomento: eroico (Gerusalemme liberata); Gerusalemme conquistata, cavalleresco (Rinaldo), sacro (Monte Oliveto) e filosofico (Le sette giornate del mondo creato).
In prosa scrive numerosi Dialoghi, anch’essi di vario argomento, e due versioni di Discorsi teorici in cui espone le sue riflessioni sulle finalità, i contenuti e la forma della poesia in generale e in particolare del poema epico.
Compone anche opere teatrali: la favola pastorale Aminta e la tragedia Galealto re di Norvegia, rimasta interrotta e poi ripresa e conclusa con il titolo di Re Torrismondo.