Tra le opere in volgare di Sannazaro figurano alcune farse, cioè opere recitative legate a intrattenimenti cortigiani, e i cosiddetti gliòmmeri, monologhi recitativi messi in scena in occasioni carnevalesche [1].
[1] Lo gliòmmero è formato di una serie di endecasillabi con rima al mezzo. Nel Quattrocento era diffuso alla corte aragonese di Napoli ed è rimasto in voga per tutto il Cinquecento. Uno gliòmmero individuato da Francesco Torraca come opera di Sannazaro è stato edito anche di recente; alcuni indizi permettono inoltre di attribuire a Sannazaro anche un secondo gliÓmmero.