Dante iniziò a scrivere poesie quando aveva diciotto anni; riunì alcuni componimenti giovanili nella Vita Nova e alcune canzoni di tema dottrinale nel Dante iniziò a scrivere poesie quando aveva diciotto anni; riunì alcuni componimenti giovanili nella Vita Nova e alcune canzoni di tema dottrinale nel Convivio.
Sono stati gli editori moderni a riunire tutte le altre poesie sotto il titolo di “Rime”. Si tratta di componimenti molto diversi, scritti in età diverse, sia a Firenze che durante l’esilio.
I componimenti sono stati spesso tramandati senza nome dell’autore e assieme a quelli di altri autori; per questo motivo non è stato facile individuare quelli da attribuire con sicurezza a Dante.
Le rime “giovanili” sono in prevalenza di argomento amoroso nell’ambito della poetica dello Stilnovo; alcune hanno toni comici e realistici, come i tre sonetti per l’amico Forese Donati, o disperati e violenti, come le “petrose” (quattro canzoni per una donna dura come la pietra e indifferente alla passione del poeta).
Le rime della maturità affrontano invece argomenti politici e dottrinali e la passione amorosa si trasforma in amore per la filosofia, raffigurata come una «donna gentile».
Questa produzione così varia mette in risalto la continua tensione sperimentale di Dante, volta a ricercare sempre nuove strade in campo lessicale, stilistico, metrico, tematico.