Maria Antonietta fu per il suo tempo un’icona di bellezza: ammirata per il suo stile, dettò legge in fatto di moda. Al gusto per gli abiti faceva eco quello delle acconciature, tanto importanti nel corso del Settecento, tanto che la professione della modista era tenuta quasi più in auge dalle donne dell’epoca che non il sarto stesso. E proprio dalla modisteria iniziò la sua ascesa M.me Rose Bertin, che fin dal 1772 prestò la sua opera per Maria Antonietta, non ancora regina di Francia e che dopo l'incoronazione iniziò ad incontrare due volte alla settimana per farsi mostrare le sue creazioni: i suoi critici la denominarono Rose “ministro della moda”. Di fatto la Bertin creò quasi tutti gli abiti della regina fino alla sua detronizzazione, nel 1792.
Da regina, Maria Antonietta inizialmente si adeguò allo stile Rococò della sua epoca, ma in seguito sviluppò un amore per l'eleganza e la semplicità . Il suo stile personale, definito Moyenne poiché a metà tra il Rococò teresiano e il Neoclassicismo francese, ebbe appunto varie fasi: tra il 1774 e il 1778 prevalse un gusto tipicamente rococò. Gli abiti di corte, sontuosi ed estremamente ampi erano carichi di passamaneria, nastri e fronzoli, mentre gli abiti quotidiani erano più ridotti di dimensione, ma altrettanto fantasiosi nelle forme (come la robe à la polonaise). Le acconciature turrite arrivavano ad altezze vertiginose, coronate da boccoli e trecce pendenti, piume, fiocchi, fiori, broche di diamanti e perle. Successivamente, dopo la nascita della figlia, Maria Antonietta si volse verso uno stile più semplice: i capelli erano cotonati e gonfiati lateralmente, mentre il vestiario privato si ridusse alla cosiddetta chemise à la reine, abito di mussola bianca di taglio neoclassico; nelle occasioni più formali prese invece il sopravvento la cosiddetta robe à l'anglaise.
Anche nel suo amore per l’Architettura Maria Antonietta predilesse allo stile ricco e pomposo della reggia di Versailles, il gusto Neoclassico: le forme sono semplici, i motivi floreali, il bianco e i colori pastello prevalgono infatti al Petit Trianon, di sua personale proprietà . Gusto che si rifletté anche nell’arte dei giardini: alle serre di Luigi XV, Maria Antonietta fece sostituire l'attuale giardino all’inglese, mostrandosi sensibile ad una tematica in voga alla sua epoca che sosteneva il ritorno alla condizione naturale dell'uomo.
Attraverso i suoi tanti ritratti, molti dei quali commissionò alla “limpida” arte ritrattistica di Marie Louise Élisabeth Vignée Lebrun, possiamo seguire questa evoluzione di moda e di storia.