Nel quadro dei dialetti italiani la Puglia appartiene all'area dei dialetti meridionali, ad eccezione del Salento, la parte dell'estremo sud della regione (corrispondente indicativamente alla provincia di Lecce più parte del territorio delle province di Taranto e Brinidisi), che rientra nel gruppo dei dialetti meridionali estremi insieme alla Sicilia e alla parte più meridionale della Calabria.
Per quanto riguarda il processo di italianizzazione, al momento dell'Unità italiana, la Puglia era la regione più arretrata con un tasso di scolarizzazione inferiore all'8% della popolazione. Molto lentamente questo forte divario è stato in parte colmato e nel 1951 il tasso di analfabetismo era al 24%. Come nelle altre regioni, anche qui ha sicuramente influito l'obbligo scolastico, ma la Puglia è stata anche una delle regioni con il maggior numero di emigranti verso le regioni del nord Italia, oltre che verso paesi stranieri. Questo fenomeno ha prodotto, al rientro di coloro che avevano trascorso molti anni fuori, un dinamismo linguistico che ha senza dubbio favorito il processo di italianizzazione.
Il quadro attuale è quindi decisamente cambiato con un'italofonia diffusa che, come nel resto d'Italia, risente di tratti locali e dà quindi luogo a una varietà regionale caratterizzata da pronunce e usi riconoscibili che vanno considerate separatamente per la Puglia centro-settentrionale (province di Bari e Foggia e una parte del territorio tarantino e brindisino) e la Puglia meridionale salentina (provincia di Lecce più parte del territorio delle province di Taranto e Brinidisi).