Nel Trionfo di Bacco e Arianna, Bacco, Arianna, Sileno, Mida, i satiri e le ninfe sono figure allegoriche, cioè personaggi concreti e riconoscibili che rimandano a concetti astratti come la Giovinezza, la Bellezza, l’Amore, la Sensualità e la Cupidigia, il desiderio smodato di ricchezza e di potere.
I versi sono ricchi di artifici retorici utilizzati per dare alla canzone un ritmo fluido e veloce che rappresenta lo scorrere inarrestabile del tempo. La musicalità è ottenuta attraverso la ripetizione dello stesso termine (anafora) all’inizio delle prime quattro stanze (Quest’/ Questi/Queste/Questa); l’utilizzo di parole tronche, cioè prive della vocale o della sillaba finale (vuol, doman, un, stan, han…); la frequente coordinazione fra coppie di parole (‘l tempo fugge e inganna/ballon, salton tuttavia/suonon, canton tuttavia/ per caverne e per boschetti/gente rozze e ingrate/ebbro e lieto…);l’enjambement, cioè il prolungamento del periodo oltre la fine del verso (Queste ninfe ed altre genti/sono allegre tuttavia, per caverne e per boschetti/han lor posto cento agguati).
Queste modalità di scrittura che producono un ritmo semplice e cantabile vengono utilizzate da Lorenzo anche per le Laude religiose, come quella alla Vergine Maria di cui riportiamo la prima strofa:
Quanto è grande la bellezza
di te, Vergin santa e pia!
Ciascun laudi te, Maria;
ciascun canti in gran dolcezza.