"Ossi di Seppia"

Letteratura e teatro

Ossi di Seppia è la prima raccolta poetica di Montale, pubblicata da Piero Gobetti sulla rivista La rivoluzione liberale. Comprende ventitré liriche suddivise in otto sezioni (Movimenti, Poesie per Camillo Sbarbaro, Sarcofaghi, Altri versi, Ossi di seppia, Mediterraneo, Meriggi ed ombre) precedute dalla poesia In limine, che fa da introduzione e chiuse dai versi di Riviere.

Protagonisti della raccolta sono il Mediterraneo (l'Antico), inteso come forza primordiale, e il paesaggio arso dal sole della Liguria, osservato in tutte le sue manifestazioni e descritto con grande attenzione e realismo: muri assolati, pozzi, piante di limoni, canneti, uccelli, pesci. Le seppie – da cui la raccolta prende il titolo – sono pesci che vivono sul fondo del mare; quando muoiono, i loro scheletri (gli ossi) vengono a galla e le onde li portano a riva come una inutile maceria. Gli Ossi di Seppia rappresentano a pieno il realismo esistenziale del poeta, la sua idea della vita umana: una cosa arida e disanimata, destinata a perdersi nell’immensità o ad arenarsi inesorabilmente.

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