Per questa regione non è possibile individuare e descrivere un unico italiano regionale; regione meridionale, nell’italiano regionale conserva però alcuni tratti di tipo galloitalici (settentrionali) dovuti a fenomeni migratori di epoca angioina. Inoltre, Potenza, città capoluogo, non ha svolto quel ruolo di punto di riferimento tipico dei centri principali e non si è di conseguenza realizzato quel processo di uniformazione e amalgama della lingua regionale. L’italiano regionale della Basilicata si compone quindi di tratti meridionali (napoletani, ma non solo), dovuti alla forte immigrazione dalla provincia verso Potenza, e dalla tipica parlata potentina che conserva forme di tipo settentrionale.
Nell’analisi dei tratti linguistici si prendono in esame le caratteristiche dell’italiano parlato a Potenza con la distinzione degli esiti propri del dialetto del luogo rispetto alle forme che trovano una loro giustificazione nei caratteri dei dialetti galloitalici. La pronuncia dell’italiano nelle altre aree della regione risente dei tratti dialettali locali, per cui, ad esempio, a Muro Lucano, Bella e altri centri vicini si riscontra l’inserimento di una -g- prima di una vocale iniziale di una parole preceduta da un’altra vocale; nella provincia di Matera i tratti fonetici relativi all’articolazione aperta o chiusa delle vocali sono più vicini a quelli del pugliese.
In Basilicata è presente la numerosa minoranza etnica e linguistica albanese d'Italia (detta Arbëreshë).
Le comunità sono tutte in provincia di Potenza, e sono cinque paesi: Barile (Barilli), Ginestra (Zhura), Maschito (Mashqiti), San Costantino Albanese (Shën Kostandini), San Paolo Albanese (Shën Pali). La comunità albanese ha nei secoli preservato, seppur in maniera diversa fra loro, i connotati etnici, linguistici, religiosi e culturali specifici degli Arbëreshë, e ancora oggi mantengono e difendono le proprie tipicità etniche che li diversificano dalla cultura circostante. Un tratto molto importante è la lingua albanese (Arbëreshë), parlata dalla comunità intera. I cartelli, le insegne e gli scritti ufficiali comunali in questi paesi sono bilingui, sia in italiano che in albanese, per quest'ultima vige il riconoscimento dello stato e la condizione di co-ufficialità con l'italiano.