Le Laudi avrebbero dovuto comprendere sette libri, quante sono le stelle che formano la costellazione delle Pleiadi, e portarne ciascuno il nome: Maia, Elettra, Alcyone, Merope, Asterope, Taigete, Celeno. Fra il 1903 e il 1904 D’Annunzio scrive e pubblica i primi tre libri (Maia, Elettra e Alcyone), termina il quarto (Merope) nel 1912; il quinto (Canti della guerra latina), pubblicato nel 1939, contiene canti di guerra.
Alcyone
Alcyone, il terzo libro delle Laudi, porta il nome della stella più luminosa delle Pleiadi ed è considerato dalla critica il punto più alto e significativo della raccolta e dell’intera produzione poetica di D’Annunzio. Comprende ottantotto liriche. È una sorta di diario poetico che comprende ottantotto liriche composte fra il 1899 e il 1903, dove D’Annunzio racconta la sua estate passata in Versilia, a contatto con la natura, fresca e profumata all’arrivo della primavera, assolata e lussureggiante nella calura d’agosto,pacata e malinconica al giungere dell’autunno.
Ciò che caratterizza queste liriche è la fusione del poeta con tutti gli elementi della natura – gli animali, le piante, la pioggia, il vento –, una fusione che gli permette di sentirsi simile a una divinità . Le poesie di Alcyone rappresentano la massima espressione del “vitalismo panico di D’Annunzio (il dio Pan, nella mitologia greca, incarnava la potenza della natura), della sua sensualità intesa come abbandono totale e incondizionato a tutto ciò che nel creato pulsa e vive.